La Birra
La conoscenza delle materie prime e dei processi produttivi non è solo il primo passo da compiere nell’accostarsi alla birra: è anche una chiave per stabilire se il prodotto è di qualità o meno.
La birra infatti, anche quella industriale,è un prodotto altamente naturale e per quanto le tecniche di preparazione abbiano subito cambiamenti nel corso dei secoli, rimane strettamente legata alla qualità degli ingredienti impiegati. La certezza è che non esiste altro modo per fare una buona birra se non partire da materie prime scelte: acqua, malto d’orzo e aggiunta di luppolo e lievito.
In Germania si parla di “altbier” diffuse nell’area di Dortmund altre alla “kolsch” la birra di Colonia, e alle Weizenbier, specialità preparate con miscele contenenti da un quarto a un terzo di malto di frumento. La birra più diffusa è la “lager”, birra a bassa fermentazione. La piu’ famosa tra le “lager” è la “pilsner” detta anche “pilsener” o “pils” che è anche la piu’ antica; prende il nome dalla città di Pilsen in Boemia.
Spesso le molte “lager” prodotte sono specialità locali come la “Munchner” la “Dortmunder”; altre birre tedesche a bassa fermentazione sono la “bock” la “doppelbock” e la “marzen” bevuta durante l’Oktoberfest.
Il bicchiere standard è quello a tulipano, leggermente svasato nella parte alta, molto usato per le birre tipo “lager” e “pils”. Bisogna bagnare il bicchiere in precedenza per limitare l’attrito al fine di non far formare eccessiva schiuma; inclinare bottiglia e bicchiere formando un angolo di circa 160° che raddrizzeremo fino a farlo diventare retto.
Non si può generalizzare dicendo che sia meglio scegliere la birra alla spina rispetto a quella in bottiglia. Indubbiamente una buona birra fresca di produzione, ben spillata alla giusta temperatura da un fusto appena aperto, sarà più fragrante così come lo è il pane appena sfornato.